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Ucciso in casa dal coinquilino: le cause della brutale aggressione

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Sono scattate le manette per il 46enne che, ieri, ha ucciso il coinquilino a Cavalleggeri d'Aosta per questioni di droga

Sarebbero stato con dei pugni al volto, alimentati anche dalla droga, che ieri Gennaro Angioino, classe 1978, avrebbe ucciso Gennaro Fedele, 63enne inquilino di un appartamento al civico 50 di via Venezia Giulia, a Cavalleggeri d’Aosta. La versione dei fatti fornita dal presunto omicida alle forze dell’Ordine, ieri, dopo il fermo perché indiziato del reato avrebbe convinto le autorità a confermarne l’arresto.

I due avrebbero consumato della cocaina insieme e a un certo punto, forse per una spartizione non ritenuta corretta dello stupefacente, sarebbe scoppiata la lite, degenerata rapidamente nella violenta aggressione a mani nude terminata poi con l’omicidio di Fedele. Il cerchio si è chiuso rapidamente attorno ad Angiolino, fin da subito il primo indiziato per la morte dell’uomo classe 1961. Il 46enne si trova ora in carcere a Poggioreale, mentre la salma del 63enne è a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli esami autoptici.

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