“Valda non l’avevo mai visto prima, diedi l’età alla Polizia: circa 20 anni. L’ho riconosciuto dalla foto e confermo che il ragazzo nel monitor è lui”. Non lasciano spazio a fraintendimenti le parole pronunciate davanti alla Corte di Assise di Napoli da Carlo, amico di Francesco Pio Maimone e testimone della morte del giovane pizzaiolo di Pianura. Nella notte tra il 19 e il 20 marzo 2023, Francesco e Carlo erano seduti fuori uno degli chalet di Mergellina, intenti a bere qualcosa dopo il lavoro. Quella pausa come tante altre, però, è costata la vita al giovane Maimone, che si è trovato indirettamente coinvolto in una lite che si stava consumando poco più avanti al loro tavolino: diverbio al quale tanto la vittima quanto il suo amico erano completamente estranei.

Le voci che si alzano, poi il rumore assordante di una pistola che esplode un colpo. “Aveva una mano al petto e con l’altra voleva abbracciarmi… Diceva ‘Carlo”, non è riuscito a ripeterlo, si è accasciato e ha chiuso gli occhi”. Il giovane testimone, ascoltato stamane dai giudici, ha ricostruito così l’attimo in cui Maimone è stato colpito a morte. “Mi sono trovato il ragazzo di fronte”, ha poi detto al giudice indicando Francesco Pio Valda, “ho capito che aveva una pistola in mano e ha sparato di nuovo, a una ventina di metri, ho sentito 3-4 colpi”. Della ferita di Checco Pio, però, l’amico inizialmente non si era accorto. Quando qualcuno gli ha fatto notare la chiazza di sangue a terra, Carlo gli ha sfilato il giubbino e allora si è reso conto della gravità della situazione.

L’intervista a Carlo dopo la morte di Francesco Pio Maimone

Un drink, delle noccioline: quella che doveva essere una normale serata al tavolino di uno chalet si er trasfermata in un batter d’occhio in una scena da film. Il dramma, però, era reale. Carlo era con lui, con Francesco Pio Maimone, quando tutto è andato storto. Ecco il suo racconto di quei momenti all’indomani della morte dell’amico.

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