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Pentimento Sandokan, ultimi dettagli: parla il giudice Magi

Classe 1954, 70 anni compiuti all’inizio di marzo, molti dei quali come esponente prima in ascesa e poi di spicco della camorra, e oltre 25 dietro le sbarre. Francesco Schiavone, ex capo del clan dei casalesi, da circa un mese è diventato a tutti gli effetti un collaboratore di giustizia. E piano piano vengono fuori i dettagli del sistema criminale dei casalesi e si fa sempre più chiaro che il modello di riferimento era quello di cosa nostra. La mafia siciliana, stile anni 70, quella in cui Totò Riina e Bernardo Provenzano compivano delle vere e proprie stragi con l’utilizzo di armi d’assalto militare.

Il boss sentito cinque volte dalla DDA

Schiavone, per ora è stato ascoltato cinque volte dai pubblici ministeri della DDA di Napoli. Cinque colloqui investigativi senza bruciare le tappe, andando per gradi. Cercando di trarre il maggior numero di elementi utili dalle parole di Schiavone, scongiurando il rischio di perdere tempo. Anche perché il boss è in carcere da 26 anni e solo ora ha deciso di collaborare, dopo una prima iniziativa spontanea della famiglia. Per gli anni in cui Schiavone era a capo del clan dei casalesi servono informazioni relative alle imprese sul territorio che in un modo o nell’altro intrattenevano legami solidi con il sistema di appalti e sovvenzioni pubbliche gestito da Sandokan in prima linea, insieme ai suoi fedelissimi.

I temi caldi delle indagini

Tra i temi caldi il ruolo del clan durante l’emergenza rifiuti in Campania, i legami dei casalesi con RFI, società che si occupava della manutenzione della rete ferroviaria ma anche la stretta collaborazione con Nicola Cosentino, sottosegretario al ministero dell’economia dal maggio 2008 al luglio 2010, condannato in via definitiva 10 anni di reclusione per i suoi legami con schiavone. La collaborazione di Schiavone non era facile da prevedere, lo dice Raffaello Magi, uno dei magistrati del nodo processo Spartacus.

https://www.sicomunicazione.it/2024/04/02/campania/cronaca/attualita/pentimento-sandokan-ultimi-dettagli-parla-il-giudice-magi/

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