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Dehors, slitta la stretta: quinta proroga dal periodo Covid

TAVOLINO SELVAGGIO A NAPOLI

Il tavolino selvaggio stenta a morire, a Napoli sicuramente non si arrende. Il comune di Napoli nelle prossime ore dovrà vedersela con la quinta proroga varata con la legge di bilancio che chiarisce ancora una volta l’assenza di precise autorizzazioni per installare tavolini e dehors a carico delle attività commerciali che operano nel food and beverage. Una proroga che nonostante gli annunci che avevano fatto presagire un cambiamento dello stato delle cose, va avanti dal periodo legato alla pandemia di Covid-19. E secondo la norma legata alla proroga dei provvedimenti adattati oltre 3 anni fa, a non avere voce capitolo c’è anche la soprintendenza.

Un nuovo regolamento ma non cambia molto

Nella giornata di mercoledì arriva un nuovo regolamento sugli spazi esterni dei locali del centro storico di Napoli ma di fatto novità importanti non sono inserite nel testo. Il tema della turistificazione e dell’eccessivo spazio occupato dal cosiddetto fenomeno di “Tavolino selvaggio” resta una problematica più viva che mai, ribadiscono diversi consiglieri comunali di Napoli.

I timori di molti consiglieri

«Ci sono diversi problemi – racconta in un’intervista il consigliere della maggioranza del sindaco Manfredi Gennaro Esposito – a iniziare dalle distanze che sono anche garanzia di sicurezza. Per esempio nel centro storico i soli due metri lasciati per il passaggio dei pedoni se si considerano i flussi che ci sono in quel pezzo di città sono insufficienti. Basta pensare a via Benedetto Croce e o a via dei Capitelli. Uno dei nodi è sicuramente quello che riguarda le situazioni di emergenza. In tutta quell’area in caso di ressa e afflusso di persone insistente quasi tutto il giorno, il transito di una autoambulanza è complicato ai massimi livelli, con il rischio di perdere vite che possono essere salvate.

La legge nazionale comanda ancora

Con il regolamento comunale l’operatore commerciale che intenda collocare su suolo pubblico e privato, una installazione di arredo deve ottenerne preventiva concessione. L’amministrazione Manfredi su questo si è mossa ma resta il problema principale: la presenza di una legge nazionale che di fatto abbatte le decisioni di un singolo apparato comunale. A preoccupare anche altre zone di Napoli come il quartiere Chiaia dove sotto gli occhi di tutti ci sono meno controlli rispetto al centro storico. Mercoledi se ne discute ancora una volta in consiglio comunale.

https://www.sicomunicazione.it/2024/01/29/napoli/cronaca/dehors-slitta-la-stretta-se-ne-discute-ancora-in-consiglio-comunale/

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