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Suicidio a Poggioreale, troppe criticità: le denunce

Delle troppe criticità riguardanti le condizioni dei detenuti del carcere di Poggioreale si parla da tanto, ma una svolta non sembra essere in vista. Eppure, all’alba del terzo suicidio in un mese tra le mura della casa circondariale, le denunce esplodono roboanti.

L’USPP per l’istituzione di un osservatorio

“Sono molte, troppe, le criticità che più volte hanno denunciato i sindacati: troppi detenuti pochi agenti in condizioni strutturali difficili. La salute mentale in carcere è una chimera i soggetti con deficit mentale vanno presi in carico dalla sanità regionale. Bisogna dire che la percezione diffusa degli operatori penitenziari è che la malattia mentale tra la popolazione detenuta sta aumentando in maniera esponenziale e che le risorse a disposizione sono scarse ed inadeguate con pochi strumenti di sostegno terapeutico in più con una popolazione di 7400 detenuti in Campania ci sono solo due Rems con lunghe liste di attesa. Inoltre solo a Poggioreale mancano 150 agenti dalla pianta organica, 600 in tutta la Campania”. A sottolinearlo, l’USPP, con una nota firmata dal presidente Giuseppe Moretti e dal segretario regionale Ciro Auricchio. L’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria, nella stessa nota, ha chiesto “l’istituzione di un osservatorio sulle carceri della Campania”.

Di Giacomo, “Non tollereremo un nuovo 2023”

“Non tollereremo che nel 2024 si ripeta quanto accaduto nel 2023 nel silenzio assoluto”, ha dichiarato il segretario dell’Osapp Aldo Di Giacomo. “I numeri del disastro carcerario evidenziano una guerra quotidiana e non lasciano dubbi sulle incapacità di gestione. L’anno che si è appena concluso e le cronache di queste prime settimane del 2024 che segnano, purtroppo in continuità con il 2023, l’acuirsi dell’emergenza del sistema penitenziario, hanno determinato la mia scelta di avviare un nuovo tour tra alcune carceri per incontrare, ascoltare i colleghi e rilanciare la mobilitazione. La prima criticità è quella delle aggressioni e delle violenze contro il personale penitenziario“.

“Partiamo dai dati del 2023”, analizza Di Giacomo. “Sono stati oltre 1800 i poliziotti penitenziari mandati in ospedale con una prognosi dai 7 giorni in su perché picchiati dai detenuti, con una media di 5 al giorno. Sempre durante l’anno più di 9mila sono stati gli episodi di resistenza e ingiuria a pubblico ufficiale in carcere. In particolare: circa 350 sono i poliziotti penitenziaria finiti in ospedale in Lombardia, 280 in Piemonte-Valle d’Aosta-Liguria, 270 in Sicilia, 260 nel Lazio-Abruzzo-Molise, 210 in VenetoTrentino-Friuli, oltre 200 in Campania, come in Emilia R.-Marche, 190 in Toscana-Umbria, 180 in Puglia-Basilicata, 160 in Calabria e 120in Sardegna”.

La rabbia del SAPPE

“Siamo costernati e affranti: un detenuto che si toglie la vita in carcere è una sconfitta per lo Stato e per tutti noi che lavoriamo in prima linea”. A sottolinearlo, in una nota, è Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE). “Se si tratta della terza persona che, dall’inizio dell’anno, si uccide in cella, allora il termine ‘ecatombe’ non è un termine ad effetto ma la pura realtà”, ha dichiarato Guacci. “L’uomo suicida sembra che avesse alle spalle una situazione familiare complicata, ma non è dato sapere allo stato le reali ragioni dell’insano gesto. Certo è che avere un fine pena breve e decidere di uccidersi sconvolge tutti. Questi tre suicidi, che si sono susseguiti negli ultimi tempi, sono anche le conseguenze di numerose criticità che il SAPPE sta denunciando da tempo ai vertici regionali e anche dipartimentali”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, nei giorni scorsi ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme. “E’ semplicemente scandaloso e assurdo che il carcere napoletano di Poggioreale, con oltre duemila detenuti presenti – il più affollato d’Europa – abbia in servizio solamente due medici psichiatri!”. Quindi, l’indignazione, rabbiosa e dirompente. “E’ così: è assurdo ma e proprio così. E non avere gli strumenti umani e organizzativi sanitari, psicologici e psichiatrici in un carcere che la media di duemila presenti al giorno taglia le gambe ai poliziotti penitenziaria, carenti pesantemente in organico, ed alla stessa direzione di Poggioreale”.

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