È passato un mese, da quella terribile notte di fine agosto che si era conclusa con la morte, in piazza Municipio, di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli colpito alle spalle da un minorenne armato di pistola mentre cercava di sedare una lite. A un mese esatto dal suo assassinio, i suoi genitori e sua sorella sono stati ricevuti dal Capo di Stato al Quirinale.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fortemente voluto il concerto in memoria di Giogiò, un evento caratterizzato peraltro da un programma molto significativo, con musiche di Bach e una trascrizione per quartetto di fiati dello stesso Giovanbattista Cutolo, Haydn, Strauss e compositori della Scuola napoletana come Durante, Paisiello e Pilati.

Il colloquio tra i genitori di Giogiò e il Presidente

Poi, il faccia a faccia tra il Capo di Stato e i genitori di Giovanbattista. “Mattarella ci ha detto che quanto accaduto a mio figlio ha toccato l’Italia intera e non solo Napoli”, ha detto la madre di Giogiò, Daniela Di Maggio, sottolineando come questo concerto sia stato una sorta di segnale, un invito a ricordare che “il bello deve prevalere sul brutto”.

Quindi, la richiesta della donna al Presidente. “Abbiamo detto al Presidente che siamo in presenza di una bomba sociale dove i ragazzini escono armati e se non si interviene con una revisione delle norme che regolano l’omicidio volontario, quello di mio figlio non resterà un caso isolato perché rimarrà intatto tra i più giovani il senso di impunità dilagante”. Da Mattarella, in risposta, la volontà di un impegno concreto e sostanziale per la città, emerso anche dal colloquio con il sindaco di Napoli Manfredi, presente anche lui al Quirinale per ricordare il giovane cornista.

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