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Femminicidio di Senago, domani a Sant’Antimo i funerali di Giulia e Thiago

Sant'Antimo si prepara a celebrare i funerali di Giulia Tramontano e suo figlio Thiago, "strappati all'amore dei propri cari" per mano di Alessandro Impagnatiello, arrestato per l'omicidio della compagna, al settimo mese di gravidanza. La cerimonia sarà celebrata in forma privata alle 15 nella parrocchia di Santa Lucia. I parenti e gli amici della 29enne si stringeranno intorno ai genitori di Giulia, Loredana e Franco, e ai fratelli Chiara e Mario. Lutto cittadino nel comune a Nord di Napoli in ricordo della giovane uccisa con "almeno 37 coltellate"

Sant’Antimo si prepara a celebrare i funerali di Giulia Tramontano e suo figlio Thiago, “strappati all’amore dei propri cari” per mano di Alessandro Impagnatiello, arrestato per l’omicidio della compagna, al settimo mese di gravidanza. La cerimonia sarà celebrata in forma privata alle 15 nella parrocchia di Santa Lucia. I parenti e gli amici della 29enne si stringeranno intorno a Loredana e Franco, genitori di Giulia, e ai fratelli Chiara e Mario. Lutto cittadino nel comune a Nord di Napoli in ricordo della giovane uccisa con “almeno 37 coltellate”.

I primi dettagli emersi dall’autopsia

Giulia Tramontano è stata colpita con almeno 37 coltellate, due delle quali le sarebbero state letali. Una di queste, sferrate nella regione del collo, le ha infatti reciso la carotide. Sul suo corpo non ci sono segni di difesa: un cedimento totale, o forse la completa e totale sorpresa nei confronti dell’assalto da parte di Impagnatiello. Queste le primissime informazioni rese disponibili da chi ha eseguito gli esami autoptici. Sul cadavere della 29enne di Sant’Antimo, incinta di 7 mesi, le coordinate dell’assalto traccerebbero un profilo lievemente diverso da quello precedentemente delineato. Le coltellate, infatti, sono state inferte quasi tutte nella parte alta del corpo. Una le ha perforato un polmone, mentre un’altra le è persino arrivata dritta in volto. Non risultano, invece, segni di coltellate al ventre come precedentemente ipotizzato dal pm, che ipotizzava un accanimento del killer sul feto.

Il tentativo di dare fuoco, per ben due volte, al corpo di Giulia, uccisa a coltellate dal compagno, complica intanto la datazione dell’orario della morte per gli esperti di medicina legale. “Le ustioni diffuse hanno alterato pesantemente i tessuti“, spiegano i medici, rendendo difficile rilevare le macchie ipostatiche che consentono ai legali di stabilire, con precisione, l’orario della morte. Dai primi accertamenti, inoltre, non è stato possibile accertare se le fiamme siano state appiccate dopo il decesso della giovane. Per altri accertamenti sul feto, che potrebbero aggravare il capo di imputazione, così come sugli esami tossicologici (nello zaino di Impagnatiello sono stati trovate due bustine di veleno) sarà necessario più tempo per avere delle risposte.

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