Il cantante ha accolto l’invito del Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, e domani si esibirà a Poggioreale. Una ventata d’aria di festa per i residenti della casa circondariale, tra il concerto di Franco Ricciardi e la festa scudetto.
Il concerto di Franco Ricciardi e la festa scudetto
Sarà infatti occasione di doppi festeggiamenti, il live in programma per domattina presso l’istituto di detenzione di Napoli. L’invito a esibirsi all’interno del carcere di Poggioreale era stato esteso a Franco Ricciardi dal Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello. Con il placet dell’artista, domani sarà quindi una giornata di festa per i detenuti, che potranno celebrare allo stesso tempo anche per la vittoria dello scudetto del Napoli. Ricciardi, già lo scorso 12 maggio, aveva accolto un altro invito a suonare in carcere: in quel caso, a Pozzuoli, in occasione di una manifestazione di solidarietà per le detenute, a pochi giorni dalla ricorrenza della festa della mamma.
Alle ore 12, Franco Ricciardi si troverà al carcere di Poggioreale per esibirsi in un mini concerto ed incontrare chi è chiuso in uno dei carceri più sovraffollati di Italia. “Andiamo a portare musica dove non c’è”, dichiara l’artista. “Nei mesi scorsi sono già stato al carcere di Nisida, poi al carcere femminile di Pozzuoli in occasione della festa della mamma, ora tocca ai detenuti di Poggioreale. Sono contento di poter portare un sorriso dove ce n’è più bisogno. Sono da sempre molto sensibile a chi si trova in condizioni di difficoltà e continuerò ad esserlo. Dopotutto, facciamo musica soprattutto per questo, per dare sostegno. Spero con la visita di domani di poter accendere un riflettore sulle condizioni di chi vive chiuso in una prigione e di portarli anche se per poche ore, al di là del muro”, conclude Franco.
La dura realtà della vita nelle carceri
L’aria, tra le mura della casa circondariale di Poggioreale, intanto, resta pesante. Il weekend appena trascorso, infatti, ha registrato l’ennesima vittima: l’ultimo di una lunga lista di casi di persone psicologicamente provate e non adeguatamente assistite che, schiacciate dalla reclusione, cedono e decidono di farla finita. “So che il detenuto viveva una situazione di salute molto difficile”, aveva spiegato in una nota il garante Ciambriello. “Per questo, non appena venuto a conoscenza del decesso, ho provveduto a scrivere sia alla direzione del carcere che alla direzione sanitaria. La sua storia drammatica si somma a quella di tanti altri, che preferiscono la morte piuttosto che sopravvivere dietro le sbarre con malattie e, in alcuni casi, con la consapevolezza di non poter essere curati a tal punto da superare quel momento complicato“.
“La vicenda di Giacomo, che ancora non aveva incassato alcuna condanna definitiva, deve indurre a riflettere ancor di più: quanto malessere e solitudine deve sentire dentro un uomo che, senza sapere ancora se verrà assolto o dovrà scontare una pena, decide di compiere il folle gesto? Le motivazioni del perché si arriva a compiere il suicidio sono molteplici e difficilmente elencabili”, è stata la riflessione del Garante. “La vita di Giacomo sembrava normale, infatti, tanto che qualche giorno fa ha addirittura incontrato tranquillamente un odontoiatra. Il dramma va intercettato, attraverso piccoli segnali, che se ben colti potrebbero salvare vite e restituire speranza“.
Potrebbe anche interessarti: Brutto incidente per Franco Ricciardi: nel VIDEO, le scuse
Oppure: Capodanno in piazza, Belen dice no al “lento” con De Martino
Segui SiComunicazione su Google News
