Si è dichiarato innocente al Garante Regionale dei detenuti, Francesco Pio Valda, il 20enne accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso. Raccolto il suo appello, ecco come ha elaborato il tutto Samuele Ciambriello.
Emergenza sociale, giovani a rischio: parla il Garante Ciambriello
Due adolescenti morti nel giro di una decina di giorni, un terzo in carcere, accusato dell’omicidio del più giovane del gruppo. Questo è il resoconto di una sola, terribile settimana, durante la quale a Napoli sono state reclamate le vite di un giovane presunto membro del mondo della criminalità organizzata, freddato in un’area molto frequentata dalla movida partenopea, e di due quasi coetanei, i cui destini si sono intrecciati in una notte di alcol e divertimento fuori uno chalet di Mergellina. In carcere per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, Francesco Pio Valda (20enne figlio di un ex affiliato ai clan di Barra morto in un agguato di camorra dieci anni fa) ha incontrato il Garante Regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, nel corso della visita di quest’ultimo alla casa circondariale di Secondigliano. Qui, Valda gli ha raccontato la sua versione dei fatti.
“Un adolescente a metà, una vita quasi bruciata”, ce lo ha descritto il Garante Ciambriello all’indomani dell’incontro, “passato per l’affidamento e la criminalità, con una famiglia malavitosa. Ha preso il nome da Padre Pio perché la madre, picchiata dal padre mentre era incinta di lui, aveva fatto questo voto se fosse stata graziata”. Un profilo drammaticamente compromesso, quello del giovane per Ciambriello: ritratto che il Garante poi impugna per lanciare un appello. “Rispetto a queste vite bruciate, a questi adolescenti a metà, con la morte nel cuore, cosa facciamo? Al di là delle messe in scena, siamo in grado di fare qualcosa? Siamo in grado di prenderli quando hanno bisogno? Siamo in gradi di investire in maestri di strada, con politiche sui territori, affidamenti temporanei – anche con la libertà di fargli scegliere altre famiglie? Investiamo nel sociale, facciamo rete e mettiamo in campo progetti reali di un patto educativo in questa città”.
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