Dopo oltre sei anni dal verdetto sulle presunte false testimonianze nei due primi processi sull’affare Ruby, questa mattina Berlusconi è stato assolto. La formula, “perché il fatto non sussiste“.

Ruby Ter, Berlusconi è stato assolto

Il leader di Forza Italia, Silvio Belusocni è stato assolto nel corso del processo milanese sul caso Ruby ter. Assolti “perché il fatto non sussiste” anche Karima El Mahroug e le venti giovani ospiti delle serate di Arcore. Inizialmente, per berlusoni era stata chiesta una condanna a 6 anni e la confisca di 10 milioni di euro.

“La mia vita in questi anni è stata un inferno“, aveva detto in attesa della sentenza Marysthell Polanco, una delle ospiti della residenza di via Olgettina. “Spero che andrà bene. I giudici sono intelligenti e sento che andrà bene. Se andrà male, parlerò. Io sono sempre positiva, se va male andrà bene e se va bene andrà bene”. Tutte chiacchiere e distintivo, aveva sottolineato Polanco, confidando nelle parole dei suoi avvocati: “Non possono condannare una persona che non ha fatto niente“.

Le posizioni della difesa e dell’accusa

La Procura tendeva verso la tesi del patto corruttivo, comprovato dai messaggi tra le ragazze e le telefonate con il leader di Forza Italia. Un mensile da 2500 euro, più una casa e beni vari: questo il presunto prezzo pagato dagli imputati in cambio del silenzio sul “bunga-bunga” nei processi Ruby (dal quale Berlusconi era uscito assolto) e Ruby bis (che aveva visto condannati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti).

Stavolta, i legali dell’ex premier, Franco Coppi e Federico Cecconi, avevano chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Con le ragazze non c’era stato nessun accordo di tipo corruttivo: Berlusconi aveva dato loro soldi “come ristoro” per i danni dello scandalo mediatico, cosa che in certi casi gli si era anche ritorta contro attraverso tentativi di ricatto.

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