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De Luca: Italia bloccata per l’elezione del Presidente

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta del venerdì, ha annunciato

Il Presidente della Regione CampaniaVincenzo De Luca, durante la consueta diretta del venerdì, ha annunciato che c’è una buona possibilità che i numeri dei contagiati inizino a diminuire da fine gennaio.

“Non so se siamo arrivati al picco del contagio – ha dichiarato De Luca -. La sensazione che si ha è che abbiamo ancora un numero impressionante per Covid, siamo ancora in una situazione di emergenza drammatica. Nessuno di noi è in grado di sapere cosa succederà nei prossimi giorni, ma ho la sensazione che si vada verso un qualche assestamento. Da fine gennaio cominceremo ad avere probabilmente una discesa del contagio. Dobbiamo stringere i denti fino a fine gennaio. Stanno crescendo i numeri dei vaccinati; i non vaccinati si sono assunti la responsabilità di ciò che accade ai pazienti non Covid, creando un danno enorme ai pazienti cardiologici, oncologici e diabetici. Non si possono sentire più sentire le stupidaggini dei no-vax, in democrazia ognuno ha il dovere di dire ciò che pensa ma ha anche la responsabilità di pensare alle cose che dice. Nonostante ciò, la Campania sta reggendo bene”.

Nel suo intervento De Luca ha Toccato anche il tema delle scuole

“Il Ministero della Pubblica Istruzione sta continuando la campagna propagandistica demagogica. Non bisogna chiudere gli occhi davanti alla realtà. Ringrazio i docenti e i presidi per il lavoro che stanno facendo in una situazione di confusione totale; non è vero che abbiamo il 92/93% delle situazioni normali, questa è una pura mistificazione. Ad oggi i positivi in Campania nella fascia di età 0-13 anni è di 30.000 unità, dati degli ultimi 10 giorni”.

“Sono 102mila su 308mila i bambini della fascia di età 5-11 anni ad essere vaccinati – ha proseguito il Presidente della Campania -. Un buon numero, un dato che inizia ad essere davvero importante, motivo per cui chiedevamo le due settimane di respiro dal ritorno a scuola. Bisogna mantenere il massimo impegno per vaccinare i bambini più piccoli per mantenere le scuole aperte”.

Il Governatore campano non ha però mancato di “pungere” sulle elezioni del Presidente della Repubblica

“Stiamo assistendo alla vicenda dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica che trovo francamente imbarazzante. In altre nazioni democratiche, quando c’è l’elezione del Capo dello Stato, si ragiona, oltre che sulle persone, sul programma che quella persona può rappresentare. Nel nostro Paese ragioniamo a prescindere dai programmi che possono interpretare queste persone. Ora è vero che in Italia il potere esecutivo è nelle mani del Presidente del Consiglio, ma fino ad un certo punto. Abbiamo visto negli ultimi anni che il potere di intervento del Presidente della Repubblica è diventato forte. Su un tema in particolare c’è una competenza diretta: il Presidente presiede il Csm, dunque, sarebbe bene sapere, in relazione alla riforma della Giustizia, quali sono le opinioni delle persone che si scelgono. Poi mi piacerebbe sapere qual è l’opinione del Capo dello Stato sulla sicurezza, sul Mezzogiorno, sulla sburocratizzazione, e così via. Negli altri Paesi democratici l’elezione di un Presidente è legata ai contenuti programmatici. E allora verrebbe voglia di dire che in Italia sarebbe meglio introdurre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, anche per evitare queste immagini francamente imbarazzanti alle quali stiamo assistendo. Negli anni scorsi il tema si è posto, ma si è detto di no all’elezione diretta perchè siamo un popolo che ragiona a volte per istinto, senza ragionare molto. Questo è vero, avessimo avuto un’elezione diretta 6-7 anni fa ci saremmo trovati Grillo Presidente della Repubblica. Io non credo, alla fine l’Italia ragiona. Ma in ogni caso la democrazia è fatta anche di lezioni. I cittadini devono imparare a rispondere delle proprie responsabilità, perchè altrimenti pagano sulla propria pelle. E dunque io credo che anche dopo questa vicenda, di questi giorni, l’Italia possa imboccare la strada di un regime presidenziale alla francese: si elegge un Capo dello Stato in maniera diretta sulla base di un impegno programmatico, con il ballottaggio e dunque con la possibilità di riflettere. Sinceramente credo che ormai questo sistema istituzionale in Italia non regga più e sia ormai agli sgoccioli. E prima comprendiamo che è necessaria una grande riforma e meglio è, altrimenti andremo verso una balcanizzazione delle istituzioni e una crisi della democrazia in Italia”. 

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